Il Velista dell'Anno
RESOCONTO DELL’EVENTO TENUTOSI IL 9 FEBBRAIO 2012
AL RIDOTTO DEL TEATRO REGIO
Lo Yacht Club Parma ha ospitato il premio nazionale “Velista dell’anno”,
vinto da Marco Nannini. Presente il presidente della FIV, Carlo Croce, e
premiata la bedoniese Susanne Beyer per la miglior impresa velica del 2011
Tutto il meglio della vela italiana in una serata, grazie allo Yacht Club Parma, che l’ha organizzata giovedì al Ridotto del Teatro Regio, in presenza di un folto pubblico e del presidente Fiv (Federazione italiana vela) Carlo Croce, alla sua prima volta a Parma.
In un’ora e mezza di incontro e video da brividi girati negli oceani, è stato consegnato il premio «Velista dell’anno», il più importante riconoscimento nazionale nell’ambito della vela, con gli interventi di campioni di imprese veliche quali Pasquale De Gregorio, Matteo Miceli, Ciccio Manzoli e Roberto Westermann, oltre a Tommaso Chieffi, già vincitore del premio nel 1997 e protagonista di diverse America’s Cup.
«Velista dell’anno 2011» è stato eletto Marco Nannini. È stato lui, infatti, il più votato online dai lettori della rivista nazionale Il Giornale della Vela, che ha ideato il premio nel 1991. Il 33enne torinese Nannini ha ottenuto il 41,79% delle 6248 preferenze, davanti alla 33enne genovese (ma originaria di Alpe di Bedonia da parte di madre) Susanne Beyer, seconda con il 37,1%, premiata per la migliore «Impresa velica dell’anno» e insignita del titolo di socio onorario dello Yacht Club Parma.
Attualmente impegnato nella
Global Ocean Race, la regata attorno al mondo di 30mila miglia per i Class 40, Marco Nannini è stato rappresentato dal padre e si è collegato in diretta telefonica satellitare dal largo delle coste neozelandesi. «Sono contento - ha detto - di aver vinto questo premio. Provo emozione, ma anche apprensione perché adesso la terra più vicina a me è a
quasi duemila miglia. Per la prima volta navigo nei mari del sud, siamo rimasti in gara solo in tre, ma purtroppo abbiamo rotto lo spinnaker e dobbiamo stare all’erta fino all’arrivo a Punta del Este in Uruguay».
Presente alla serata, Susanne Beyer è stata introdotta da un saluto in video di Giovanni Soldini e, di persona, da Carlo Croce,
Luca Oriani, direttore de Il Giornale della Vela, e Gianfilippo Traversa, presidente dello Yacht Club Parma, che ha ringraziato tutti i presenti, il Comune per il patrocinio, gli sponsor Schiatti Class e Fidenza Village e i 200 soci del club, che in soli cinque anni di vita è diventato una realtà premiata dalla Fiv.
«Dal 25 settembre al 5 novembre ho partecipato in solitaria alla
Mini Transat, regata transatlantica per barche di 6,5 metri - ha raccontato la Beyer, prima degli italiani - e, anche se mi hanno consigliato di ritirarmi quando ho rotto il pilota automatico a Capo Verde, sono rimasta sempre al timone per più di duemila miglia, fino all’arrivo a Salvador de Bahia.
Dormivo un’ora al giorno, divisa in tre cicli da 20 minuti».
Per amore della vela, Nannini e la Beyer hanno accantonato rispettivamente una carriera nella finanza a Londra e una laurea in Scienze politiche. Potere del fascino degli oceani. «Vogliamo aprir
e un centro oceanico a La Spezia - ha promesso il presidente della Fiv, Croce - dove dare un tetto a questi ragazzi che si stanno affacciando in un mondo finora presidiato da inglesi, francesi e neozelandesi».
L’attenzione verso i giovani, e non solo, accomuna la Federvela allo Yacht Club Parma, che ha già varato i
Corsi di Vela per la stagione 2012; info
segreteria@yachtclubparma.it.